Si scrive Buon Vivere, si legge Incontri

Per la decima edizione del festival, parola d’ordine: insieme

 

Dieci anni di incontri. Il tema che ha ispirato il Festival del Buon Vivere 2019 coincide con l’essenza di tutte le passate edizioni. L’anno scorso la kermesse ha voluto celebrare sia un traguardo che la sua scintilla. Quando idee, persone e progetti si connettono fra loro in nome del Buon Vivere, a Forlì succedono un sacco di cose interessanti.

La musica, per esempio, diventa esperienza rigorosamente collettiva. In piazza Saffi, il Festival del Buon Vivere si regala la voce e il talento di Noemi in concerto per festeggiare insieme al pubblico un compleanno importante.

L’impegno civile del Buon Vivere si orienta verso un’economia solidale, sostenibile, legale. Una convinzione ribadita nell’appuntamento con Libera Terra e in quello con Federica Angeli, la giornalista sotto scorta per le sue inchieste sulla mafia romana. Fiammetta Borsellino dialoga con le scuole e la cittadinanza, raccontando Paolo Borsellino – il padre, l’uomo, il magistrato -. Partecipa alla tavola rotonda su finanza etica e ambiente anche Elly Schlein, già europarlamentare e oggi vicepresidente della Regione Emilia-Romagna. “Se questo mondo è così fantastico, perché sempre più persone soffrono la fame?”, domanda il giornalista e accademico Raj Patel all’inizio della sua riflessione sulle disuguaglianze del pianeta.

Forlì gode di un’attenzione privilegiata. Il progetto “Kaleo”, diviso in tre parti, unisce gli sforzi di Buon Vivere, Città di Ebla, Festival Mosto e Meet the Docs! per descrivere la città come nessuno ha mai fatto prima. Forlì coglie l’occasione per osservarsi, ma guarda fuori e costruisce ponti. Lo dimostra “For Mat – Forlì Matera per il Buon Vivere”, un legame che investe sull’economia di relazione e che la manifestazione offre l’opportunità di illustrare.

L’arte si interroga nella persona di Ugo Nespolo, che in compagnia di Gianmarco Tognazzi si chiede quale sia la responsabilità dei creativi nella società di oggi. Si parla di cammini e di come insegnare ai giovani, di disabilità e diritti. “Chi semina Buon Vivere raccoglie ogni giorno futuro”, recita lo slogan ripreso da questa edizione. Oltre a nutrire la mente, la kermesse propone bellezza per la vista. Non mancano le grandi mostre fotografiche da inaugurare. Un bis formato da “Nightscapes” di Luca Campigotto e “Cibo” di Steve McCurry, entrambe ai Musei San Domenico con un’appendice della seconda alla Chiesa dei Servi a Forlimpopoli, nella città natale di Pellegrino Artusi, padre della cucina italiana.

Se gli incontri si “prendono” il titolo, il cibo è l’altro grande protagonista del Festival del Buon Vivere 2019. Dalla teoria alla pratica, il Buon Vivere non può rinunciare alla convivialità del mangiare insieme. Il Pranzo Solidale si ripete, a mo’ di concentrato dei valori principali della manifestazione, così come trova ancora posto nel cartellone l’immancabile spettacolo “Il punto di vista della virgola”, ideato da Monica Fantini, Serena Dandini e Francesca del Rosso “Wondy”. Walter Veltroni, Mario Calabresi, Michela Murgia e tanti altri amici del Buon Vivere contribuiscono a eventi, dibattiti, performance artistiche. Cos’è un festival se non un grande abbraccio?

 

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