Il primato di Cesena, trampolino di lancio di quattro papi in un poco più di un secolo
Per nascita o adozione, Cesena vanta fra i suoi figli e i suoi vescovi quattro uomini divenuti papa tra il 1724 e il 1829: Benedetto XIII, Pio VI, Pio VII e Pio VIII.
Il primo papa, non cesenate di nascita ma d’adozione, fu Pietrofrancesco Orsini, nato a Gravina di Puglia il 2 febbraio del 1649. Entrato nell’Ordine dei domenicani a 17 anni divenne frate due anni dopo e nel 1671 fu ordinato sacerdote da papa Clemente X per diventare poi, l’anno successivo e a soli 23 anni, cardinale del titolo di San Sisto.
Nominato arcivescovo di Manfredonia nel 1975 su spinta di Papa Innocenzo XI nel 1680 accettò il trasferimento nella sede vescovile di Cesena in cui restò per sei anni.
Eletto papa nel 1724, Pietro Francesco Orsini fu il quarto e ultimo frate dell’Ordine domenicano a salire al soglio pontificio; 245o papa della Chiesa Cattolica, col nome di Benedetto XIII regnò fino alla morte nel 1730.
Il secondo papa, questa volta di origine cesenate, fu Angelo Onofrio Melchiorre Giovanni Antonio Braschi. Nato il giorno di Natale del 1717, studiò nel seminario locale dei Gesuiti laureandosi all’Università di Cesena nel 1735 in utroque iure , e cioè nell’uno e nell’altro diritto: quello civile e quello canonico, che perfezionò completando gli studi in giurisprudenza presso l’Università di Ferrara.
Ordinato sacerdote nel 1758, Braschi fece una rapida carriera tanto che quando venne eletto pontefice il 15 febbraio del 1775 ancora non era stato nominato vescovo. Con uno dei pontificati più lunghi della storia della Chiesa, Pio VI, come aveva deciso di chiamarsi, venne arrestato dalle truppe di Napoleone nel 1798 e mandato in esilio a Valence, nel Delfinato, dove l’anno successivo morì.
A papa Pio VI succedette il pontificato di papaio Pio VII, al secolo Barnaba Niccolò Maria Luigi Chiaromonti, il secondo cesenate di nascita a essere incoronato al soglio di San Pietro. Nato nel 1742, Chiaromonti entrò all’età di 14 anni nel monastero benedettino di Santa Maria del Monte per essere poi trasferito dai suoi superiori prima a Padova e poi a Roma. Divenuto professore di teologia, prima di essere nominato vescovo di Tivoli nel 1782 da papa Pio VI e vescovo di Imola nel 1785, Chiaromonti insegnò nei collegi dell’ordine di Parma e di Roma.
Eletto papa all’unanimità nel 1800, nei primi anni del suo pontificato si concentrò sullo stato della Chiesa francese e nel 1801 sottoscrisse con Napoleone il famoso Concordato di Parigi e nel 1804 lo incoronò imperatore. Ricordato soprattutto per aver ottenuto dal Congresso di Vienna l’abolizione della schiavitù, papa Pio VII spirò nel 1823 e venne sepolto nel mausoleo realizzato dallo scultore protestante Thorvaldsen, unico artista di fede non cattolica presente con un’opera all’interno della Basilica di San Pietro.
L’ultimo papa, cesenate d’adozione perché ne resse la diocesi tra il 1816 e il 1821, fu papa Pio VIII. Di origini marchigiane, Francesco Saverio Maria Felice Castiglioni nacque a Cingoli nel 1761. Dopo aver compiuto i primi studî presso i geuiti, come come Pio VI si laureò in diritto civile e in diritto canonico prima a Bologna e poi a Roma. Ordinato sacerdote nel 1785, venne nominato cardinale vescovo di Cesena da Pio VII che lo volle ricompensare per essere stato condotto prigioniero in Francia per il rifiuto al giuramento di fedeltà nei confronti di Napoleone.
Eletto papa nel 1829, Pio VIII morì l’anno successivo e a causa del sospetto di un avvelenamento, fu uno dei rari casi in cui venne eseguita l’autopsia di un pontefice.